Gioacchino Toma (Galatina, 1836 – Napoli, 1891)

Gioacchino Toma (Galatina, 1836 – Napoli, 1891)

La pioggia di cenere

Olio su tela, senza cornice 93 x 150 cm – con cornice 112 x 166 x 8 cm

Cornice in legno sagomato, scolpito e dorato

Perizia del Professor Dario Durbé del Nuovo Archivio dei Macchiaioli

Pubblicazioni: Gioacchino Toma 1836-1891, mostra e catalogo della mostra a cura di Bruno Mantura e Nicola Spinosa, (25 giugno - 30 luglio 1995), Spoleto, Palazzo Racani Arroni, p. 110.

Gioacchino Toma (1836-1891) è stato un maestro d'arte e pittore italiano, noto soprattutto per i soggetti storici, realistici e di genere in stile romantico. Orfano di madre e di padre, trascorre la maggior parte della sua infanzia in un ospizio dove impara a disegnare da autodidatta. A 18 anni si trasferisce a Napoli e fa l'apprendista con Alessandro Fergola e Domenico Morelli (1823-1901). Lavora come pittore ornamentale, insegna disegno nelle scuole comunali e diventa anche professore alla Reale Accademia di Belle Arti di Napoli. Questo dipinto di grande formato mostra un'impressionante rappresentazione dell'eruzione del Vesuvio del 1880. Dalla strada acciottolata che attraversa la baia del porto, la vista spazia sul Vesuvio, completamente oscurato dal fumo e dalla cenere, la cui eruzione è visibile tra le nuvole mentre il fuoco si accende. In primo piano, un gruppo di donne, sedute a terra e appoggiate a un muro di molo con candele accese, pregano di fronte alle disgrazie. Una ragazza al centro del gruppo regge un'immagine devozionale verso il Vesuvio in fiamme. Sulla sinistra del dipinto si vedono alcuni passanti con ombrelli per proteggersi dalla pioggia di cenere, e accanto a loro ci sono tre ragazze che tengono un vassoio ciascuna. Sullo sfondo, a sinistra, il paesaggio si illumina con effetti di luce spettrali.