Giovanni Giacomo Sementi (Bologna, 1580 - Roma, 1636) - Pier Francesco Cittadini (Milano, 1616 - Bologna, 1681)

Giovanni Giacomo Sementi (Bologna, 1580 - Roma, 1636) - Pier Francesco Cittadini (Milano, 1616 - Bologna, 1681)

Danae

Olio su tela, senza cornice cm. 119 x 179 - con cornice cm. 140 x 200 x 12 

Perizia del Professore Giancarlo Sestieri 

Pubblicazioni: Corpo, Amore e Sentimento - Opere di antichi maestri dal XVI al XIX secolo. Nei dipinti della collezione privata Giorgio Baratti, Milano, catalogo della mostra a cura di Alessandro Marchi, (27 luglio - 18 settembre 2011), San Marino - Centro Storico, pp. 38-39; Carne - la materia dello spirito, catalogo della mostra a cura di Don Alessio Geretti, progetto del catalogo scientifico a cura di Don Alessio Geretti, Nicole Pravisani e Giulia Toffoletti, (21 maggio - 22 ottobre 2023), Illegio, Casa delle Esposizioni, pp. 56-59.

Si tratta di un elegante e raffinata raffigurazione di Danae quella prodotta da Giovanni Giacomo Sementi, un quadro al quale ha collaborato anche il pittore milanese Pier Francesco Cittadini che ha dipinto il bacile dorato ricolmo di fiori che si trova alla sinistra della scena. L'opera presenta diverse influenze pittoriche; da quella bolognese emiliana, a quella di Ludovico Carracci (1555 - 1619) e Guido Reni (1575 - 1642), fino al barocco e l'ambito romano. L'opera presenta un elegante panneggio rosso che funge da sfondo all'intera scena, ma la vera protagonista è la giovane donna con lunghi capelli rossi che è distesa sopra ad un giaciglio coperto da un lenzuolo bianco. La  ragazza è nuda, fatta eccezione per un manto blu lapislazzuli che le ricopre il basso ventre, elemento che non diminuisce la sensualità trasmessa dall'opera. A destra della scena si trova invece un cupido addormentato. L'opera è ispirata alla Venere di Urbino attribuita a Tiziano, realizzata nel 1538.